Descrizione dell'itinerario

Inserito in Itinerario Val Corpassa - Malga Pelsa

Da Listolade (q. 680 circa s.l.m.) Pannello 18 si consiglia di proseguire in automobile fino a Capanna Trieste (q. 1105 s.l.m.) Pannello19, in quanto nel primo tratto della Val Corpassa non vi sono particolarità geologiche importanti e percorrere l’intero itinerario a piedi richiederebbe di affrontare un dislivello impegnativo (1200 metri circa).

Raggiunta Capanna Trieste (Pannello 19) si può posteggiare nell’ampio parcheggio.

Per completare il percorso (andata e ritorno da Capanna Trieste) servono circa 5 ore.

18 - Listolade e la Val Corpassa

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“Non potemmo tuttavia oltrepassare Listolade senza arrestarci un minuto, per gettare un’occhiata entro la Valle della Corpassa, che si apre sulla sinistra del Cordevole. Un colosso di monte, una tela d’ignude rupi, ne chiude lo sfondo. Vedeste mai una montagna più bella o più orrida? È la Civita, detta anche Corpassa, vista da mezzodì, più simile a un’immensa muraglia diroccata che ad una montagna.”

Il gruppo del Civetta attraverso la Val CorpassaIl gruppo del Civetta attraverso la Val Corpassa

19 - Capanna Trieste (1105 m s.l.m.)

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Capanna Trieste è ubicata accanto all’ampio alveo sassoso del torrente, nei pressi di un canalone detritico attivo. Le rocce circostanti appartengono alla Formazione dello Sciliar visibilmente alterata dalla vegetazione, in alto incombe la sagoma slanciata di Torre Trieste (2458 m), 800 metri di parete verticale con a sinistra la Cima della Busazza (2894), 1100 metri di parete e a destra la soglia del Van delle Sasse e la Cima delle Sasse.

Torre Trieste è scolpita per metà nella Dolomia Principale, la Busazza nella parte inferiore in dolomia e in alto, oltre l’interruzione di pendenza, in Calcari Grigi. La Val dei Cantoni ospita ancora un piccolo glacionevato (el Giazer o Ghiacciaio de Gasperi), un altro glacio-nevato ricoperto in gran parte di detriti è situato sul Van delle Nevere, alla base della Moiazza.

Torre Trieste e Van delle Sasse da Capanna TriesteTorre Trieste e Van delle Sasse da Capanna Trieste

20 - Cascate e sorgenti Carsiche (1390 m s.l.m.)

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Quest’area è caratterizzata dalla presenza di diverse sorgenti carsiche. L’edificio superiore del Civetta è formato da Dolomia Principale e da Calcari Grigi, rocce carbonatiche e pertanto soggette al fenomeno carsico. L’acqua piovana scende attraverso le fessure dell’ammasso roccioso, amplificate dall’azione di corrosione carsica e penetra in profondità (acquifero), fino a che non incontra gli strati della Formazione di Travenanzes. Questa formazione è caratterizzata da livelli marnosi (con un elevato contenuto in argilla) impermeabili (acquicludo), l’acqua permeata attraverso le fratture giunta, al passaggio dolomia-marna, riemerge in superficie creando la fascia di sorgenti.

Acque provenienti da.copiose sorgenti carsicheAcque provenienti da.copiose sorgenti carsiche che sgorgano al contatto fra Formazione dello Sciliar e Formazione di Travenanzes (foto D.G.)

21 - Val Corpassa, Agnér e Cantoni di Pelsa

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Dalla “Mussaia” si può cogliere il profilo di valle glaciale ad “U” della Val Corpassa con il versante sinistro occupato dall’enorme falda detritica sviluppata alla base della Moiazza e interessata da vistosi fenomeni di debris flow.

L’orizzonte sud è dominato dal Monte Agnèr (2878 m); la disposizione inclinata dei suoi strati non è dovuta a movimenti tettonici ma è originaria, l’Agnèr infatti è scolpito nelle clinostratificazioni della scarpata di scogliera (Formazione dello Sciliar) delle Pale di San Martino-San Lucano. Più lontano, a sinistra si scorge il Gruppo del Cimonega con le Cime del Piz de Mez, del Sass de Mura e del Piz de Sagron. A nord incombe Torre Trieste con la sua parete verticale.

Panorama verso sud dalla MussaiaPanorama verso sud dalla Mussaia, a sinistra si riconosce il Gruppo del Cimonega (Alpi Feltrine), a destra l’imponente edificio dell’Agnèr (Formazione dello Sciliar) con le sue evidenti clinostratificazioni (foto D.G.).

22 - Rifugio Vazzoler (1713 m s.l.m.)

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Il Rifugio Vazzoler (di proprietà del CAI di Conegliano) sorge sul Col Negro di Pelsa (1720 m s.l.m.), al limite del bosco di conifere ed è dominato dalla Torre Venezia.

Il Col Negro con il rifugio Vazzoler dalla Valle dei CantoniIl Col Negro con il rifugio Vazzoler dalla Valle dei Cantoni (foto D.G.).

Accanto al rifugio si estende, su un’area di circa 5000 metri quadrati, un “Giardino Botanico” inaugurato nel 1968 e dedicato ad Antonio Segni (Presidente della Repubblica dal 1962 al 1964). Il giardino ospita circa 180 specie vegetali tipiche dell’ambiente montano e si articola in due sezioni, la prima è lasciata all’evoluzione naturale, la seconda offre una rassegna dei principali ambienti alpini e dolomitici.

Dal rifugio Vazzoler il panorama spazia da Torre Venezia, ai Cantoni di Pelsa separati dalla Valle dei Cantoni dalla Cima della Busazza. Da qui la vista sulla famosa parete Est di Torre Trieste è completa, più a destra spunta la Cima delle Sasse, tutte le cime del gruppo della Moiazza fino alla Cima delle Nevère. Sulla Cima delle Sasse è ben visibile una ulteriore particolarità del gruppo del Civetta.

23 - Massi con megalodonti: Formazione di Travenanzes e Dolomia Principale, frana Torre Venezia

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Alla base di Torre Venezia affiora il passaggio fra la Formazione di Travenanzes (Carnico superiore) e la Dolomia Principale (Norico), roccia di cui sono composti i massi “zeppi di fossili” accanto al sentiero. L’enorme macereto di frana a grossi massi si è formato in seguito ad un crollo che nel 1917 ha interessato il fianco occidentale di Torre Venezia.

Il passaggio fra le due formazioni è di carattere transizionale, in basso prevalgono gli strati arenaceo-marnosi dalle caratteristiche tinte rossastre, poi il loro spessore e la loro frequenza diminuisce a favore di litotipi carbonatici giallastri caratterizzati da laminazioni stromatolitiche ma ancora sottilmente stratificati; la Dolomia Principale inizia con il primo bancone massiccio di dolomie stromatolitiche intertidali. La Formazione di Travenanzes affiora sporadicamente alla base del versante tutto attorno al gruppo Civetta Moiazza, perché ricoperta da una estesa falda detritica, prodotta dai processi di gelifrazione delle soprastanti dolomie.

Impronte del guscio di megalodontidiImpronte del guscio di megalodontidi sulla superficie di strato di un blocco di Dolomia Principale, la grande concentrazione dei gusci è probabilmente collegata alle onde di un uragano (foto D.G.).

24 - Col del Camp (1843 m s.l.m.) - Dolomia Cassiana

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Dal tornante dove si stacca la stradina che conduce a Case Favretti ci troviamo in vista del Col del Camp (di proprietà privata come il resto dell’area circostante) e di Torre Venezia, con la nicchia di distacco della frana di crollo che l’ha colpita nel novembre del 1917 e più recentamente nel 2020.

Lo scenario sul gruppo Civetta-Moiazza, nell’area dei Cantoni del Framont, è particolarmente interessante perché ci consente di identificare molto bene il gradone che divide l’edificio superiore (di Dolomia Principale e Calcari Grigi) da quello inferiore (dolomia di scogliera). Il Framont è costituito quasi completamente da Formazione dello Sciliar solo sul suo fianco sinistro e sul Corno del Framont affiora la Dolomia Cassiana. La Formazione di Travenanzes responsabile, per la sua facile erodibilità di questa interruzione di pendenza, è quasi completamente sepolta al di sotto delle falde detritiche.

Torre Venezia con la nicchia di distacco della frana di crollo del 1917, in primo piano a destra il Col del Camp (foto D.G.).Torre Venezia con la nicchia di distacco della frana di crollo del 1917, in primo piano a destra il Col del Camp (foto D.G.).

25 - Malga Pelsa (1829 m s.l.m.) e la laguna di Pelsa

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Malga Pelsa (Casera di Pelsa) (1829 m s.l.m.), raggiungibile in poco più di mezz’ora dal rifugio Vazzoler, è ubicata in corrispondenza di una interruzione di pendenza del versante, fra le sottostanti rocce dolomitiche della Formazioni dello Sciliar e gli strati a franapoggio di Dolomia Cassiana del Monte Alto di Pelsa.

Malga Pelsa alla base del versante del M. Alto di Pelsa (foto D.G.).Malga Pelsa alla base del versante del M. Alto di Pelsa (foto D.G.).

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