17 - Valgrande

. Inserito in Sentiero del Fuoco

17 Val Grande (1340m s.l.m.) - Le rocce del laccolite di Malgonera

Il sentiero CAI n. 762 scende da Malgonera verso Pont all’interno di quella che prima della tempesta Vaia era la Foresta demaniale di Malgonera e attraversa la Val Grande. In questa zona è possibile incontrare rocce magmatiche intrusive alquanto rare come pirosseniti, gabbri, monzoniti e sieniti. Le pirosseniti sono rocce molto povere di silice (rocce ultrabasiche) di colore scuro, costituite in gran quantità da cristalli prismatici neri di pirosseno augitico e con piccoli cristalli verdi di olivina. I gabbri sono composti in quantità simili da pirosseno augitico (prismatico, nero) e plagioclasio (color grigio chiaro e aspetto vitreo).

Val Grande, affioramento di pirosseniti, rocce intrusive ultrabasiche di colore scuro (foto D.G.).Val Grande, affioramento di pirosseniti, rocce intrusive ultrabasiche di colore scuro (foto D.G.).

La monzonite è una roccia studiata per la prima volta al mondo proprio nelle Dolomiti e precisamente nei Monti Monzoni, da cui ha preso il nome. I Monzoni sono un gruppo montuoso modesto, che passa inosservato nell’ambito della Regione Dolomitica ma anch’esso ha lasciato una notevole traccia nel mondo della geologia grazie ad Albert De Lapparent, rinomato geologo francese. De Lapparent si occupò proprio della geologia dei Monzoni, nel suo studio, pubblicato negli Annales des Mines del 1864, egli coniò il termine “monzonite” per definire la roccia più comune dei Monzoni, una roccia intrusiva a struttura granulare (i cristalli che la compongono hanno dimensioni simili fra loro), costituita in ordine decrescente da feldspato potassico e plagioclasio (minerali chiari, costituiscono  più del il 70% della roccia), orneblenda, augite e biotite (minerali scuri, 20 %),  quarzo (meno del 5%); da allora tutte le rocce intrusive con questa composizione vengono definite monzoniti.

La sienite è di un prevalente color rosa scuro, dato dalla massiccia presenza di feldspato potassico (ortoclasio), essa contiene anche cristalli nero-verdastri di orneblenda.

Ci si potrebbe chiedere come sia possibile che in un’area così limitata sia concentrata una tale varietà litologica. Le rocce qui affioranti appartengono ad un piccolo plutone a forma di lente, detto laccolite, intruso nelle rocce a bassa profondità. Il magma di composizione andesitico-basaltica, proveniva dallo stesso serbatoio che ha dato origine al vulcano Marmolada-Monzoni. Dopo la sua messa in posto il fuso magmatico ha subito un processo di differenziazione dovuto all’azione combinata di raffreddamento e gravità. Il processo di solidificazione di un magma non avviene, come accade per i minerali, ad una specifica temperatura, ma si sviluppa nell’ambito di alcune centinaia di gradi; prima cristallizzano i minerali caratterizzati da alte temperature di fusione poi, gradualmente, con l’abbassamento di temperatura, tutti gli altri. I primi minerali a cristallizzare sono olivina e pirosseno (detti minerali femici perché ricchi di ferro e magnesio e poveri in silice), essendo più pesanti del magma dal quale provengono tendono a cadere attraverso il fluido e ad accumularsi alla base della camera magmatica (si formano le pirosseniti). Il magma rimasto dopo la loro cristallizzazione si ritrova proporzionalmente più ricco di silice rispetto a quello originario, infatti la cristallizzazione di olivina e pirosseno ha sottratto dal fuso una elevata percentuale del ferro e del magnesio in essi abbondanti, ma, nel contempo, una modesta percentuale di silice. Abbassandosi la temperatura inizia a solidificare, accanto ai femici, anche il plagioclasio (si originano così i gabbri), poi l’orneblenda (solidificano le monzoniti), infine quando i minerali femici sono ormai in quantità limitata abbiamo la cristallizzazione di rocce chiare come la sienite composta da elevate quantità di minerali ricchi in silice come feldspato potassico, plagioclasio, quarzo e con pochi femici (orneblenda e biotite).

Download

download pannello informativo Scarica l'intero contenuto del pannello informativo n.17 (formato pdf)

PARTNER DEL PROGETTO

 

universitat innsbruck

UNIVERSITA' DI INNSBRUCK

 

Logo IIS Follador

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE
"U. Follador - A. De Rossi"

 

circolo cultura e stampa bellunese

CIRCOLO CULTURA E STAMPA BELLUNESE