Il Campanile di Cortina d’Ampezzo
INFORMAZIONI DI BASE
UBICAZIONE
comune: Cortina d'Ampezzo (BL)
indirizzo: Corso Italia
COORDINATE: 46.537463, 12.136879
ACCESSIBILITÀ
- accessibilità disabili: accessibilità esterna
- stagione consigliata: tutto l'anno
- indicazioni per giungere al punto di partenza: il campanile sorge accanto alla chiesa parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo
DESCRIZIONE
La cuspide si trova a 70,17 metri a cui vanno aggiunti la palla, la croce, il gallo segna tempo per arrivare a 73 metri circa. L'intera torre in dolomia sarebbe costata 150.000 fiorini imperiali e le risorse per finanziare la spesa si ottennero con la vendita del legname. All'interno vi sono le scale, la stanza del guardafuoco, l'alloggio del sacrestano e lo stanzone circolare sopra la cella campanaria. Il vecchio campanile fu demolito nel 1850-51 e, da allora, ci vollero ben sette anni per la sua ricostruzione con le attuali fattezze create dall'ampezzano Silvestro Franceschi. La prima pietra fu posta il 18 agosto 1852 compleanno dell'Imperatore Francesco Giuseppe I poichè Ampezzo fu sotto l'Austria fino al 1918.
Nei contratti e documenti si fa cenno ai saggi che Franceschi fece eseguire in tutta la conca per reperire pietre di buona qualità: scoprì la cava di Dolomia Principale di Crepedel ad Aquabona mentre per la precedente costruzione della chiesa pievanale si usarono quella in fondo alla valle, a Ru dei Cavai forse in seguito esaurita. Nel bando si parla anche di una cava a Sopiazes dalle parti di Ronco dove c'è l'arrivo della pista da bob. Certo è che usando le pietre cavate ad Aquabona, ai piedi del monte Faloria, si poteva risparmiare qualcosa sul trasporto. Dalle notizie storiche relative all'ubicazione delle cave si può ritenere che siano state utilizzate sia la Dolomia Principale sia la Dolomia Cassiana, quest'ultima generalmente caratterizzata da tinte più chiare.
Il lavoro si concluse con la messa in opera dell'orologio prodotto dai fratelli Lacedelli, delle campane del tirolese Johann Grassmayr, del globo in rame agordino ricoperto di oro zecchino e lavorato a Innsbruck, della croce prodotta nelle fonderie di Brixlegg.