INFORMAZIONI DI BASE
UBICAZIONE:
comune: San Vito di Cadore
indirizzo: Passo Giau
COORDINATE: 46.490417, 12.068966
ACCESSIBILITÀ
- accessibilità disabili: VISIVA o MOTORIA difficilmente accessibile
- stagione consigliata: estate e autunno
- indicazioni per giungere al punto di partenza: la muraglia si vede dal ciglio della strada che sale al Passo Giau
INFORMAZIONI
orari: accessibile liberamente
DESCRIZIONE
Sul ciglio della strada che sale verso il Passo Giau si intravvede un cumulo di sassi rozzamente elevato che la vicina cartellonistica rivela essere un'importante e antica confinazione tra territori.
La muraglia di Giau è nata per contrasti tra i sanvitesi e gli ampezzani per problemi di sconfinamento del bestiame attestati almeno fin dal XIV secolo: nel XVIII secolo si stabili che San Vito di Cadore continuasse a godere dei suoi antichi diritti, purché costruisse a sue spese una “marogna”, ovvero una barriera per impedire lo sconfinamento del proprio bestiame sui prati ampezzani. Il muro attraversava tutta la valletta di Giau senza meta apparente e senza tener conto delle asperità del terreno. Il fosso di confine venne riempito con le pietre circostanti agevolando così anche lo spietramento e la bonifica del pascolo.
In tutto l'arco alpino non esiste un manufatto simile, questo è ancora in parte percorribile seguendo le indicazioni poste a circa 2 km dal Passo Giau partendo da Cortina.
In tutto il territorio limitrofo si trovano demarcazioni territoriali risalenti al XVIII secolo realizzate con pietre prelevate in loco e dunque, perlopiù, in pietra dolomia, che nel caso della muraglia è prevalentemente Dolomia Cassiana. Il segmento di Giau è forse il più noto ma si tratta solo di una piccola porzione rispetto alle confinazioni collocate in seguito al Trattato di Rovereto del 1752 che determinò i confini dello stato asburgico, attraverso un’apposita commissione.
Si stabilì che la muraglia di Giau avesse un’altezza di 6 piedi, larghezza alla base di 5 e in alto 2 (alta cm 160 circa, larga cm 80): si doveva estendere in lunghezza per circa 2 km mentre il termine dei lavori doveva essere entro 90 giorni. Il costo dell’opera fu stimato pari a 6.800 vacche.
NOTIZIE VARIE
La muraglia aveva anche posto fine alla lunga contesa per lo sfruttamento delle vicine miniere di piombo argentifero, passate così definitivamente ai veneziani.
PER SAPERNE DI PIU'
GIORDANO D., Dolomiti di Cristallo. Minerali e mineralogia dell'Agordino. Gruppo Agordino Mineralogico e Paleontologico, 2008.
AUTORE: Letizia Lonzi, 30/04/2020