13 - Casera Pian della Stua

. Posted in Der Wanderweg des Feuers

13 Pian della Stua (1373m s.l.m.) - Passaggio scogliera-bacino

La superficie topografica tormentata della zona del Pian della Stua indica che ci troviamo sul macereto di una antica frana, ormai completamente colonizzata dalla vegetazione anche grazie all’abbondanza nei detriti di materiali di composizione vulcanica molto più fertili di quelli dolomitici.

La Val di Reiane presenta il versante nord modellato in rocce magmatiche (andesiti, lave a cuscino rimaneggiate) e solcate da canaloni impostati talvolta in corrispondenza di paleo-faglie triassiche. Il fondovalle è scavato in prevalenza nei calcari sottilmente stratificati della F. di Livinallongo, in parte ricoperti da detriti di falda e macereti di frana, l’alternanza di strati a differente resistenza all’erosione ha originato una serie di cascate. Il fianco sud della valle è interamente scolpito nella Dolomia dello Sciliar e corrisponde alla scarpata di scogliera delle Pale del Balcon.

Casera Pian della Stua con dietro la scarpata di scogliera delle Pale e il Sass Negher (foto D.G.).Casera Pian della Stua con dietro la scarpata di scogliera delle Pale e il Sass Negher (foto D.G.).

A sud del Pian della Stua una parete rocciosa verticale (recentemente soggetta a piccoli crolli) interrompe con un ripido scalino la scarpata di scogliera. Si tratta di un fenomeno di erosione selettiva in quanto la parete è impostata lungo la fascia di cataclasiti connessa ad una faglia trascorrente verticale, di direzione Est-Ovest, che ha facilitato l’azione degli agenti esogeni.

La Val di Reiane col Pian della Stua; il pendio sinistro è modellato nelle rocce vulcaniche (lave a pillow rimaneggiate) quello destro è scolpito nella scarpata di scogliera. Ben visibile la parete con lo specchio di faglia che incombe sulla casera (foto D.G.).La Val di Reiane col Pian della Stua; il pendio sinistro è modellato nelle rocce vulcaniche (lave a pillow rimaneggiate) quello destro è scolpito nella scarpata di scogliera. Ben visibile la parete con lo specchio di faglia che incombe sulla casera (foto D.G.).

Dopo la casera, poco discosto dal sentiero si può osservare il contatto fra la scarpata di scogliera (rappresentata da una lingua massiccia di dolomia) e un pacco di strati sottili della Formazione di Livinallongo, di ambiente marino profondo. Un altro affioramento di questa formazione si trova alla base della prima cascata, alla base della quale passa il sentiero.

Contatto fra una lingua della Formazione dello Sciliar che poggia sugli strati sottili della Formazione di Livinallongo (foto D.G.).Contatto fra una lingua della Formazione dello Sciliar che poggia sugli strati sottili della Formazione di Livinallongo (foto D.G.).

Bancone massiccio di Formazione dello Sciliar interdigitato con gli strati della Formazione di Livinallongo (foto D.G.).Bancone massiccio di Formazione dello Sciliar interdigitato con gli strati della Formazione di Livinallongo (foto D.G.).

La Formazione di Livinallongo è tradizionalmente suddivisa in tre membri: plattenkalke (calcari scuri, bituminosi, a laminazioni orizzontali, formati in ambiente anossico, con rare intercalazioni di pietre verdi vulcano-geniche, Knollenkalke (calcari selciferi nodulari, sottilmente stratificati con sottili intercalazioni vulcano-geniche e Banderkalke (formato da torbiditi intercalate a marne laminate e a sottili livelli di calcari pelagici. La composizione delle “pietre verdi” indica un apporto vulcanico proveniente da un’area emersa a sud delle Dolomiti, coinvolta in un’attività vulcanica esplosiva con magmi acidi di tipo riolitico.

Download

download pannello informativo Scarica l'intero contenuto del pannello informativo n.13 (formato pdf)

DIE PARTNER DES PROJEKTS

 

Universitat Innsbruck

UNIVERSITÄT INNSBRUCK

 

Logo IIS Follador

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE
"U. Follador - A. De Rossi"

 

circolo cultura e stampa bellunese

CIRCOLO CULTURA E STAMPA BELLUNESE