Descrizione del sentiero

. Posted in Der Wanderweg des Feuers

Sentiero del Fuoco: le rocce magmatiche.

Si sviluppa interamente nel sottobacino del Torrente Bordina, all’interno dell’area di affioramento delle rocce magmatiche ed è articolato nelle seguenti tappe: Pian della Stua (Pannello 13), Casera Campigat (Pannello 14), Casera ai Doff (Pannello 15), Malgonera (Pannello 16), Val Granda (Pannello 17).

Partenza: Col di Prà (Pannello 8)
Lunghezza: 12 km,
Dislivello: 1200 metri circa.
Tempo di percorrenza (a piedi) una intera giornata.

Guida al percorso

Posteggiando l’auto nell’ampio parcheggio a Col di Prà (Pannello 8), si prosegue la strada principale direzione Pont, Dal parcheggio di Col di Prà si prosegue lungo la strada in direzione di Pont; superato il ponte (provvisorio) che sostituisce quello divelto dal T. Bordina durante la Tempesta Vaia si continua salendo lungo la strada militare che sale con pendenza dolce e costante fino alla località Pont (1149 m s.l.m.), (Pannello 12) circa un’ora di cammino.

A Pont, dopo il tornante (cascata nella Formazione di Moena) si può scegliere se proseguire lungo la strada militare oppure procedere sul sentiero CAI n. 761, che si stacca sulla destra. I due itinerari si incontrano nuovamente in località Pont de la Pita (1326 m s.l.m.) da dove parte una traccia di sentiero che conduce (in poco più di un’ora) alla Grotta di San Lucano e un’altra che porta in pochi minuti a Casera Pian della Stua (1373). Seguitando sulla strada (sentiero CAI n. 761) si raggiunge il Pian di Reiane (1360 m s.l.m.) da cui si può comunque arrivare alla Casera.

La strada sale con pendenza regolare attraversando pendii erbosi e boscosi dove affiorano rocce vulcaniche compatte (andesiti), lave a cuscino rimaneggiate (pillow breccia) e strati sottili appartenenti alla Formazione di Livinallongo.

Poco prima dell’incrocio col sentiero per il Pian della Stua (quota 1650 ms.l.m. circa) si possono osservare due interessanti affioramenti: A- il primo è lungo una vallecola profondamente incisa nella roccia vulcanica, il fianco sinistro è scolpito nei “pillow breccia”, quello destro in roccia andesitica (porfiriti augitiche degli Autori) giallastra per alterazione superficiale ma di colore verde scuro a frattura fresca, si tratta di un filone strato di andesite, di cui, in basso, si vede bene il contatto inferiore con la Formazione di Livinallongo. Il filone è dislocato da una faglia trascorrente lungo la quale è stata erosa la vallecola. (Fig.A); B- Il secondo, un centinaio di metri dopo, è costituito da un bancone compatto di una breccia composta da clasti appartenenti per la maggior parte alla Formazione di Livinallongo ma con una discreta frazione di vulcaniti. Si tratta probabilmente del prodotto di sedimentazione di una colata detritica sottomarina. (Fig.B)

Figura A. Contatto fra la Formazione di Livinallongo, chiara e fittamente stratificata in basso e il filone strato di andesite di colore verde scuro e bruniccio (foto D.G.).Figura A. Contatto fra la Formazione di Livinallongo, chiara e fittamente stratificata in basso e il filone strato di andesite di colore verde scuro e bruniccio (foto D.G.).

Figura B. Breccia composta da frammenti della Formazione di Livinallongo (clasti rettangolari grigi) e di vulcaniti (clasti irregolari più scuri) (foto D.G.).Figura B. Breccia composta da frammenti della Formazione di Livinallongo (clasti rettangolari grigi) e di vulcaniti (clasti irregolari più scuri) (foto D.G.).

In circa tre quarti d’ora di cammino da Pont si giunge a Pian della Stua (1373m s.l.m.), Pannello 13.

Poco oltre la Casera, oltrepassata la cascata il sentiero prosegue attraverso il bosco fino a ricongiungersi con la strada militare e sentiero CAI n. 761 a quota 1650 circa. Il cammino prosegue sulla strada scavata nelle lave a cuscino rimaneggiate fino a Casera Campigat. Guardando dal secondo tornante verso il torrente sottostante si può individuare nei pillow breccia, grazie alla chiazza di color ruggine, una concentrazione di pirite.

 Mineralizzazione a solfuri nei pillow breccia lungo il torrente sotto Casera Campigat (foto D.G.). Mineralizzazione a solfuri nei pillow breccia lungo il torrente sotto Casera Campigat (foto D.G.).

 

Dopo circa un’ora e mezza di cammino da Pian della Stua, si giunge a Casera Campigat (1801m s.l.m.) Pannello 14

Per giungere a Casera ai Doff (1878m s.l.m.), occorrono circo 2 ore di cammino

Dopo Casera Campigat si imbocca il sentiero CAI n. 759 che procede in salita attraverso rocce vulcaniche (lave a cuscini rimaneggiate) fino a guadagnare la cresta Valghere-Palalada.

Lungo il sentiero che procede con qualche saliscendi, sempre su rocce vulcaniche, ci si può imbattere in minerali come l’heulandite che contrasta per il suo colore rosso-arancio col colore verdastro della roccia la ingloba. Sul versante, a quote diverse si sviluppano tratti sub-orizzontali attribuibili in qualche caso a superfici strutturali, in altri (a quota 1800 circa) a terrazzi di contatto glaciale (terrazzi di kame).

Si procede sempre lungo il sentiero n. 759 e con qualche lieve saliscendi si arriva a F.lla Caoz (1944 m s.l.m.) e poi si scende a Casera ai Doff (1878 m s.l.m.) Pannello 15, recentemente restaurata, buon punto di appoggio agli escursionisti.

Lasciata la casera ai Doff si procede in discesa sul sentiero CAI n. 762 verso Malgonera, lungo il percorso si attraversa una valletta dove affiora la Formazione di Livinallongo che presenta gli strati caratterizzati da tipici fenomeni di erosione selettiva.

Formazione di Livinallongo (foto D.G.).Formazione di Livinallongo (foto D.G.).

 

A 20 minuti di cammino da Casera ai Doff, si trova la località Malgonera. Sopra tale località, lungo il sentiero CAI n. 762 a quota 1700 m s.l.m. circa, (Pannello16) ) si può osservare un interessante affioramento che documenta le relazioni fra vulcanesimo e sedimentazione. Proseguendo lungo il sentiero dopo poche centinaia di metri si giunge a Malga Malgonera (1581 m s.l.m.), restaurata dal CAI di Ponte di Piave-Salgareda.

Circa 30 minuti di cammino da Malgonera, lungo il sentiero CAI 761, ci permette di raggiungere la Val Grande, 1340m s.l.m. ove si possono osservare le rocce del laccolite di Malgonera; Pannello 17.  
Il sentiero continua e dopo un tratto molto ripido si ritorna alla località Pont, e si ritorna a Col di Prà in circa un’ora di cammino.

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